I saccheti di carta della spesa stanno diventando sempre più popolari nei negozi. È già da molto tempo che sono stati messi al pari in termini di prestazioni, resistenza e durata ai sacchetti di plastica. Inoltre, li superano in alcuni aspetti, come la visibilità del marchio. Ma sono i vantaggi ambientali che li rendono preferiti, sia dai consumatori che dagli imprenditori. Ora, grazie a uno studio, sappiamo anche che il loro riutilizzo è più comune di quanto pensassimo.
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Centinaia di prodotti nel nostro catalogo hanno il certificato FSC™, una caratteristica che indica che la carta e il cartone con cui sono stati realizzati provengono da foreste sostenibili. Il legno utilizzato viene controllato da aziende esterne durante tutto il suo processo, per garantire il rispetto di una serie di standard ambientali e sociali. L’etichetta FSC™ è una delle più apprezzate, secondo le organizzazioni dei consumatori.
Le stoviglie in melamina extra sono tornate di moda negli esercizi alberghieri e ristoranti. E non c’è da stupirsi. La sua forma, il suo aspetto e le sue finiture sono moderne e accattivanti, molto in linea con la tendenza attuale.
Gli utensili da cucina in melamina extra non hanno nulla da invidiare alla porcellana o alla ceramica in termini di qualità. Imita persino questi materiali in modo così preciso che diventa difficile distinguerli ad occhio nudo.
I «Dim sum» sono una prelibatezza del cibo asiatico. Son o quei sacchettini ripieni che di solito vengono cotti al vapore e che ormai da tempo sono diventati popolari nei ristoranti di tutto il mondo. La sua origine si trova nella provincia cinese di Canton e il suo nome significa «piccolo morso che tocca il cuore». Non si sa se siano nati come provviste affinché i viaggiatori sulla Via della Seta potessero ricostituire le forze o dalle mani dei cuochi di corte per «toccare il cuore» della famiglia imperiale. In ogni caso, ciò che è chiaro è che hanno avuto successo e si sono diffusi in tutto il Paese, diventando parte della sua identità.
Che con la pandemia la consegna avrebbe vissuto un «boom», c’era da aspettarselo. Quello che forse era meno prevedibile è che la consegna a domicilio sarebbe diventata la grande tendenza gastronomica del 2022 e, a quanto pare, è qui per restare. Quella che era nata come una necessità nel settore della ristorazione (con i locali chiusi per le restrizioni, dovevano riuscire a sopravvivere) è ora un business in crescita. E la prova è che non troviamo più solo le solite proposte, ma ora anche chef riconosciuti con diverse stelle Michelin si uniscono alla consegna. Si può dire che il food delivery sta vivendo la sua particolare età dell’oro.
Non c’è persona al mondo che non festeggia la fine dell’anno. Che sia per superstizione, per segnare un cambio di ciclo o semplicemente per aver raggiunto un anno in più, lo festeggiamo tutti. Ognuno a modo suo. Anche se in ogni Paese ci sono tradizioni radicate, come baciarsi negli Stati Uniti, suonare un campanello in Giappone, rompere i piatti alla porta di casa in Danimarca, mangiare le lenticchie in Italia o bere i dodici chicchi d’uva in Spagna. Ma se c’è un denominatore comune in tutto il mondo, è che il capodanno va festeggiato con stile e, idealmente, con una borsa di cotillon in mano.
Il Natale è dietro l’angolo ed è tempo di pensare a come decorare le sale da pranzo di casa, i ristoranti e le sale per banchetti degli hotel. Dopo mesi molto duri per tutti, e soprattutto per il settore alberghiero e della ristorazione, è arrivato il momento di festeggiare di nuovo le feste come meritano: in grande stile. Cominciamo.
La ristorazione sorride di nuovo. Innanzitutto perché la ripresa del settore è finalmente in vista. Dopo alcuni mesi molto duri, con severe restrizioni, sembra che si veda già la luce in fondo al tunnel. Il settore gastronomico ha voluto iniziare a fare i passi verso quella agognata «normalità» compiendo alcuni gesti, come recuperare i riconoscimenti che contraddistinguono i migliori ristoranti e chef del momento, e che non si festeggiano da più di due anni. La pandemia non ha solo punito il settore, ma anche, quando ne aveva più bisogno, lo ha privato del tanto necessario riconoscimento e promozione dato dalle menzioni in queste competizioni internazionali.
Dei milioni di domande che vengono poste ogni giorno su Google, ce ne sono alcune che sono già mitiche, a causa del numero di volte che vengono ripetute. «Perché il cielo è azzurro?», «perché i gatti fanno le fusa?» ou «perché le scatole della pizza sono quadrate se le pizze sono rotonde?» sono alcune di quelle che sono entrate a far parte della classifica delle domande più frequenti su Google. La risposta, almeno per quest’ultimo, l’abbiamo.
Chi non è mai passato per la caffetteria di una stazione dei treni, di un aeroporto o di un benzinaio con l’intenzione di fare uno spuntino veloce e continuare il proprio viaggio? È proprio da questa esigenza che è nato il concetto «Grab & Go»: prendere qualcosa da mangiare che attiri la nostra attenzione e continuare il nostro cammino. Senza attese. Senza doversi fermare e sedersi. Ma i bar o ristoranti che vogliono offrire ai propri clienti questo tipo di servizio dovranno tenere conto di una serie di regole di base se vogliono vedere prosperare la propria attività. Ecco, di seguito, alcuni dei segreti di un buon «Grab & Go».